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venerdì 5 novembre 2010

Aspettando Masada 2 - iPod Concert [2]

Chi è John Zorn? Un compositore, un musicista polistrumentista, un fine intellettuale, un product manager e uno studioso di materie esoteriche (cabballa, demonologia, magia bianca, occultismo). E' un individuo iperattivo che passa il proprio tempo a lavorare ma sarebbe più corretto dire che l'attività principale di Zorn consiste nell'organizzare, pianificare e mettere sul mercato il proprio lavoro, ovvero nel portare a compimento una miriade di progetti 'a tema' che coinvolgono decine di musicisti. Nella natura umana l'incedere del tempo porta invecchiamento e obsolescenza, un inevitabile e tragico mix di senilità e perdita di energie. Per Zorn è vero il contrario, come lui stesso ammette in un'intervista rilasciata, nel 2009, a Bill Milkowski di "JazzTimes", in cui sostiene: "Sento che le cose cominciano ad andare per il verso giusto . Ho raggiunto la vetta e sto cavalcando un'onda che mi porta sempre più lontano. Qualcuno ha detto che chi è nato sotto il segno della Vergine, come me, è destinato a vivere in crescendo. Be', è vero: le cose migliorano giorno dopo giorno. Cos'altro potrei desiderare?". La discografia di questo autore ebraico newyorkese è un florilegio di generi musicali: jazz, avant-garde, contemporary, jazz, pop, rock, exotica, surf e minimalism, per non parlare di una congrua 'sezione' dedicata alle colonne sonore: a partire dal 1986 ne ha composte una sessantina, per altrettanti film caratterizzati dal fatto di essere indipendenti, underground e/o low budget - in aggiunta va detto che spesso si tratta di prodotti 'particolari' che spaziano tra generi piuttosto indigesti, soprattutto per i non 'addetti ai lavori', come film hard S&M espliciti, biografie di artisti mentalmente disturbati, autopsie.
Negli anni Novanta John Zorn ha allargato la propria visione della musica, includendo una attualizzazione delle tradizioni musicali ebraiche (ashkenazi e sefardi). Il progetto MASADA ha coperto dieci anni di attività (1993 - 2003, il quartetto Masada vedeva la presenza di Zorn, Dave Douglas, Greg Cohen, Joey Baron) e prodotto un ricco songbook contenente decine e decine di eccellenti composizioni. Qualche mese dopo aver festeggiato il decennale di MASADA Zorn si è detto: perchè non dare vita a un nuovo songbook? Facendo riferimento a due ambiti di studio ricchissimi ma frequentati soitamente da studiosi esperti (angelologia e demonologia) immagina un'esplorazione musicale nel segno degli angeli caduti. Nell'arco di tre mesi (siamo nell'estate2004) scrive trecenti brani e/o temi, usando un metodo semplice e efficace: prima di uscire di casa o una volta rientrato si siede al tavolo e compone, giorno dopo giorno, tutti i giorni. Nasce sulla carta "MASADA 2 - Book of Angels". A partire dall'anno successivo questi pezzi diventano, un po' alla volta, dischi. Il primo è "Book of Angels Vol. 1 - Astaroth", a cura del Jamie Saft Trio. Un angelo caduto (demone) dà il proprio nome all' album, altri demoni prestano il proprio nome che diventa il titolo dei pezzi contenuti nel disco stesso. Questa 'tradizione' verrà applicata all'intera serie. Ogni volume è eseguito - nella quasi totalità dei casi - da una formazione diversa e questa idea assicura una bella varietà che non tradisce una sostanziale continuità tematico/stilistica di fondo. Con l'autunno 2010 siamo arrivati a "Book of Angels Vol. 16 - Haborym" del Masada String Trio. E la serie continua.
Il concerto al Teatro Manzoni di lunedì 8 novembre 2010 (ore 21:00 - biglietti esauriti) comprenderà ben dodici delle band che hanno prestato il loro talento al progetto "Masada 2 - Book of Angels". Il trio di jazz destrutturato Medeski Martin & Wood, l'austero duo Couvoisier/Feldman (coppia nell'arte e nella vita), il galvanizzante e sanguigno ensemble Banquet of the Spirits guidato dallo scatenato percussionista di origini brasiliane Cyro Baptista, il quartetto vocale Mycale, i sestetti Bar Kokhba e Dreamers (questi ultimi sono l'evoluzione morbida della fantastica band Electric Masada), il violoncellista Erik Friedlander, il Masada String Trio, il New Klezmer Trio, il Bester Quartet (ex Cracow Klezmer Band). 
Infine - per tutti gli hardcore-fan dello Zorn più autentico e viscerale ci saranno due - come dire - rimpatriate: l'originale Masada Quartet e Electric Masada, uno dei gruppi più importanti di tutti i tempi.
Ci vediamo al Teatro Manzoni lunedì 8 novembre, alle 21:00. 

1 commento:

  1. io vorrei sapere chi è quel genio che ha organizzato un concerto del genere al Teatro Manzoni, personalmente conosco una trentina di persone che sono incazzate nere per la mancanza di biglietti.Non si poteva trovare una sede in grado di ospitare più persone? Che senso ha tutto ciò?
    Solo in Italia succedono queste cose.....

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